28/02/2018- TANTI NODI PER IL NUOVO GOVERNO DAI DIPLOMATI MAGISTRALI DA ASSUMERE ALLA CARRIERA-L'APE SOCIALE ALLARGA I CONFINI-SUI PERMESSI E I CONGEDI RESTA VALIDO IL CONTRATTO DEL 2007- CHIUSURA RECORD CAUSA ELEZIONI- REGISTRO ONLINE? SI, SE C'E' IL PC- ANTINCENDIO, NESSUNA PROROGA
Interessante sentenza del Tribunale di Pordenone che ha riconosciuto, ai fini della ricostruzione carriera, 18 anni di servizio pre ruolo, di cui 6 relativi al servizio svolto in scuola paritaria di una docente.
L'ARTICOLO DELLA TECNICA DELLA SCUOLA
13/02/2018 - TRASFERIMENTI SOLO OGNI TRE ANNI - POTENZIAMENTO DA DIVIDERE TRA TUTTI I DOCENTI TITOLARI- CONTRATTO LE RAGIONI DEL SI E DEL NO-IL MERITO FA SALIRE LO STIPENDIO - STRETTA SUI PERMESSI ORARI RETRIBUITI DEL PERSONALE ATA- IL MERITO FA SALIRE LO STIPENDIO- SANZIONI DA CHIARIRE I POTERI DEI PRESIDI
07/02/2018- Scontro aperto sulle sanzioni, i sindacati rivendicano la libertà d'insegnamento - Mobilità, il sostegno sarà unico-Trasferimenti sbagliati? C'è ancora la conciliazione
18/01/2018- E ORA STRAORDINARIO OBBLIGATORIO AI PROF- PENSIONI, CHI PUO' SE NE VA SUBITO- IL CANDIDATO CHE SI PRESENTA TARDI AL CONCORSO NON AVRA' UNA SECONDA CHANCE- GLI ARTICOLI DA ITALIA OGGI
10/01/2018- MOBILITA', ECCO COSA PREVEDE L'ORDINANZA ALLA FIRMA DELLA FEDELI- IL MERITO FINISCE NEL CONTRATTO, GLI 85€ IN TASCA SOLO AI PROF PIU' ANZIANI- GLI ARTICOLI DA ITALIA OGGI
17/11/2017 - La «liberatoria» dei genitori esonera la scuola anche per la salita e discesa dal bus scolastico- GLI ARTICOLI DA IL SOLE 24 ORE
Decreto fiscale/1. Via libera del Parlamento alla disposizione riferita agli studenti minori di 14 anni: i genitori potranno autorizzare gli istituti a consentire l’uscita autonoma dei figli dai locali scolastici al termine delle lezioni
Edilizia scolastica, ok al riparto di 1,058 miliardi per interventi di messa in sicurezza
Nelle casse delle Regioni sono in arrivo ulteriori - consistenti - risorse da destinare alla messa in sicurezza delle scuole. Risorse che arrivano dal maxi-fondo di 46 miliardi gestito dalla Presidenza del Consiglio (istituito dalla legge di Bilancio, n.232/2016, articolo 1, comma 140). Ieri, nella seduta della conferenza unificata, lo schema di decreto firmato dalla ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli ha ricevuto il necessario parere, e ora prosegue l'iter che lo porterà alla pubblicazione in «Gazzetta». «È un passo molto importante perché distribuiamo un altro miliardo di euro alle scuole italiane, risorse che entro la fine dell'anno saranno nelle casse delle Regioni», ha sottolineato il sottosegretario all'Istruzione Vito De Filippo al termine della seduta della conferenza unificata. Il riparto regionale di 1,058 miliardi del maxi-fondo vede al primo posto la Campania (quasi 149 milioni di euro), seguita dall'Emilia Romagna (con 94,4 milioni) e dalla Calabria (con 87,5 milioni). All'ultimo posto il Molise, con 17 milioni di euro. I fondi fanno riferimento a due distinti capitoli di bilancio, e relative destinazioni. Nel capitolo più consistente ci sono 772,7 milioni nel triennio (di cui 242,7 circa nel 2017). Questi soldi sono riservati (per espressa indicazione del Dpcm del 21 luglio scorso) a interventi per la prevenzione del rischio sismico nelle scuole. Nel secondo capitolo sono iscritte risorse per 285,6 milioni nel triennio (48,2 milioni nell'annualità 2017) con la generica destinazione all'edilizia scolastica. In tutto, per l'annualità 2017 ci sono 251 milioni. La conferenza unificata ha invece deciso il rinvio per il parere relativo allo schema di Dm Economia (concerto Miur e Mit) sulla programmazione 2018-2020 dell'edilizia scolastica, con un budget di previsione indicato in 1,7 miliardi. Le Province, contrarie all'impostazione del testo, hanno chiesto una maggiore quota di risorse alle scuole da loro gestite. «Da parte delle province - informa De Filippo - è arrivata la richiesta di un riequilibrio della programmazione a loro favore; ma si tratta di una programmazione di competenza delle Regioni e noi non possiamo incidere su queste scelte». Tuttavia, informa sempre il sottosegretario, su questo tema, è stata data la disponibilità ad aprire un tavolo con l'Upi già la prossima settimana. Sempre la prossima settimana, lo schema di decreto sulla programmazione potrebbe essere nuovamente inserito nell'ordine del giorno della prossima seduta dell'Unificata.
16/11/2017- SCATTA L'ORA X DELLE PENSIONI, CIRCA 80 MILA- FORMAZIONE,LEGGE 107 AL CENTRO - ISCRIZIONI, SI PARTE DAL 16 GENNAIO- BULLISMO, ALLARME PROFESSIONALI.
08/11/2017- - Geografia? Per il Tar potranno insegnarla solo i prof con abilitazione specifica- L'ARTICOLO DA IL SOLE 24 ORE
La richiesta degli insegnanti di geografia è stata accolta dal Tar e dunque potranno insegnare la materia soltanto i professori abilitati e non gli insegnanti di italiano e scienze specializzati in altre discipline. All'origine della vicenda la riforma delle classi di concorso, avvenuta un anno e mezzo con l'entrata in vigore della Buona scuola, che consentiva appunto agli abilitati in italiano e scienze di insegnare anche la geografia negli istituti tecnici e professionali. Ora con la sentenza 10289/2017 il Tar del Lazio ha dato ragione ai docenti di Geografia che avevano presentato ricorso per l'annullamento del decreto direttoriale 414/2016 nella parte in cui ha individuato la confluenza nelle nuove classi di concorso in relazione alla disciplina “geografia” negli istituti tecnici e alla disciplina “geografia generale ed economica” negli istituti tecnici e professionali, anche delle classi di concorso A050 e A012. I ricorrenti sperano, ora, che il ministero dell'Istruzione ponga definitivamente fine all'atipicità dell'insegnamento della Geografia in base alla quale consentiva l'accesso alla docenza di questa disciplina anche a docenti di Scienze e di Italiano non abilitati nella specifica classe di concorso Geografia A021. Sempre meno ore, sempre meno attenzione. La geografia è ormai - hanno denunciato più volte gli insegnanti di questa materia - una disciplina di serie B in molte scuole, compresa quella dell'obbligo. Alla scuola primaria sono previste due ore settimanali di geografia. Alla secondaria di primo grado, 9 ore per italiano, storia e geografia. La distribuzione è decisa dalle istituzioni scolastiche nell'ambito dell'autonomia. Di solito vengono così ripartite: 6 di italiano, 2 di storia, 1 di geografia. Nei licei classici, scientifici, linguistici e artistici c'è la “geostoria”: tre ore a settimana nel biennio. E spesso la storia fagocita la geografia. Negli istituti tecnici si va dalle 3 ore del settore economico (solo nel biennio) all'unica ora del tecnologico (solo al primo anno). Nei professionali un'ora.
02/11/2017- Pronto il bando per i docenti abilitati: 76mila in corsa.
L'ARTICOLO DA IL SOLE 24 ORE
Nella scuola tornano i concorsi. La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, è pronta a far partire, con un paio di mesi d’anticipo, la prima delle tre selezioni per docenti di medie e superiori previste per il 2018 dalla legge 107, dando così il via al nuovo, e innovativo, sistema di formazione iniziale e reclutamento disegnato dalla riforma del 2015. Che ha un duplice obiettivo ridurre il precariato “storico” e far salire (finalmente) i giovani in cattedra (l’età media degli insegnanti italiani è tornata a crescere nel 2016/2017, attestandosi a 51,2 anni). Il nuovo bando Il concorso in arrivo (il bando è atteso prima di Natale) è riservato ai professori in possesso di abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria. Questa selezione, ha spiegato al Sole24Ore la ministra Fedeli, consentirà a tutti gli abilitati o iscritti nelle Gae e nella seconda fascia delle graduatorie di istituto che lo vorranno di inserirsi in una nuova graduatoria regionale di merito, da cui poi attingere a settembre per le immissioni in ruolo vere e proprie (sui posti liberi e disponibili). La procedura è molto “semplificata”: si svolgerà infatti una sola prova orale, volta ad accertare le competenze didattico-metodologiche (in pratica, i candidati dovranno tenere una “lezione simulata”). A essere interessati al concorso sono i 76mila “abilitati” oggi presenti in tutt’Italia: 13mila inseriti nelle Gae, 63mila circa nelle seconde fasce. Non sono ammessi i docenti già di ruolo. Gli interessati saranno poi inseriti nelle graduatorie regionali, in base al punteggio conseguito all’orale (massimo 40 punti) e ai titoli di servizio e professionali (massimo 60 punti). Le graduatorie saranno utilizzate per le assunzioni, già a partire da settembre 2018, fermo restando che il 50% dei posti continuerà a essere riservato alle Gae (per le classi di concorso dove ancora ci sono precari inseriti), sino al loro esaurimento, e che la legge assicura comunque lo scorrimento delle graduatorie del concorso del 2016, per i vincitori e gli idonei. Per il servizio saranno valorizzati gli anni svolti, sino a 5 punti per ciascun anno. Verranno dati punti aggiuntivi anche ai titoli professionali, per esempio dottorati di ricerca, master, seconda abilitazione, corsi di formazione. La selezione per i precari con tre anni di servizio alle spalle Da quanto si apprende, è a buon punto anche la seconda selezione riservata ai precari, non abilitati, ma con alle spalle almeno tre anni in classe. Si tratta di insegnanti iscritti nella terza fascia delle graduatorie di istituto (ci sono al momento 300mila persone). Quelle con tre anni di servizio sono però circa 65mila, che sono quindi i potenziali interessati a questo concorso. Che, a differenza del precedente, è composto da uno scritto e l’orale. I vincitori saranno poi avviati al nuovo percorso Fit (formazione iniziale e tirocinio) che, per loro, durerà due anni, anziché tre. Il bando per i neo-laureati I neo-laureati dovranno attendere il 2018: potranno partecipare alla procedura, con le nuove regole, se avranno conseguito anche 24 crediti in pedagogia e didattica. Per loro, il concorso consisterà in due scritti più l’orale. Una volta superato, si accederà al Fit triennale, venendo già pagati a partire dal primo anno. Dal secondo anno di Fit si potranno fare tirocini nelle scuole e supplenze per brevi periodi, percependo il relativo stipendio in aggiunta alla “borsa” . Al terzo anno avranno la responsabilità piena di una classe, da settembre a fine lezioni, e avranno lo stipendio pieno. Qui saranno anche “giudicati” sul campo. Superata la valutazione, diverranno docenti di ruolo. «La programmazione, per tempo, di questa nuova tornata concorsuale - ha concluso Fedeli - permetterà di normalizzare le attività. Così facendo, garantiremo continuità didattica e inizio regolare dell’anno scolastico a tutto vantaggio degli studenti».